sabato 6 marzo 2010

L'anno che verrà

"...unificando lo spazio monetario, sono stati rimossi tutti i confini economici. È così che non ci sono più confini tra il bilancio di una banca residente in uno Stato e il bilancio della banca controparte residente in un altro Stato. È così che non ci sono più confini ma travasi tra debiti, deficit e default delle banche e degli Stati. L'esposizione della core Europe verso la Grecia è limitata. Ma l'esposizione della core Europe verso i Paesi che a stella la circondano è, contando i connessi derivati, pari ad alcuni «trilioni» (!) di euro."

L'avete trovata la parolina? E' così piccola che passa inosservata ma è lì, sotto gli occhi di tutti: "derivati". Nel mio penultimo post parlavo proprio di CDS che altro non sono che "prodotti derivati" e le tranquillizzanti parole riportate qui sopra non escono dalla mia tastiera ma da quella di Giulio Tremonti che oggi, 6 marzo 2010, scrive al Corriere della Sera. La lettera, come la maggior parte delle lettere di carattere economico, non svolge alcuna funzione di utilità pubblica se non quella di descrivere, con la prosa erudita e severa del nostro Ministro delle Finanze, la non rosea situazione internazionale dal suo punto di vista. E' interessante notare come il Ministro non si soffermi su nulla in particolare né, tantomeno, spieghi le ragioni pratiche per cui ci troviamo in questa situazione e, al contrario, prosegue in questo modo:

"È il frutto avvelenato dell'«età dell'oro». Di un oro non reale ma virtuale, che negli anni passati molti hanno fabbricato e trafficato e di cui molti in tutta Europa hanno a vario titolo goduto, facendolo circolare a mezzo di cambiali mefistofeliche. Oggi, venute a scadenza quelle cambiali, non si può escludere che la crisi della periferia, drogata dall’eccesso di finanza iniettata dal centro, resti circoscritta alla periferia e non ritorni invece come un boomerang verso il centro evidenziando, in una catena di shock, perdite sistemiche negli «attivi» iscritti nei bilanci delle banche controparte. Le colpe passate e i doveri attuali non sono certo uguali, da banca a banca e da Stato a Stato. In particolare, i doveri degli Stati in crisi sono e devono restare assoluti, ma ormai la responsabilità è di tutti."

Come dicevo, la lettera non spiega nulla ma, proprio come un risultato negativo in un esperimento scientifico è comunque un risultato, il non dire nulla da parte di un Ministro in una lettera ad un quotidiano è dire qualcosa. A mio parere è interessante il rapido passaggio che vede la bomba pronta ad esplodere dei prodotti derivati trasformarsi in poche righe in prodotto demoniaco ed infine "responsabilità di tutti". Ehilà, che fretta! Colpa mia non è. Fino a prova contraria sono i governi e le grandi banche d'affari a progettare, implementare ed accettare un gioco che non può che finire male come quello dei CDS. Chiedete ai greci oggi se è loro la responsabilità di un meccanismo di raffinata ingegneria finanziaria che ora porta il loro governo a strangolarli per non essere buttato fuori dall'Europa. Ripeto, scrivere una lettera senza spiegare tecnicamente le ragioni di una crisi prevedibile, i possibili scenari futuri e le modalità per tutelare i risparmi dei cittadini non è molto utile e forse avremmo tutti bisogno di lettere che parlino chiaro piuttosto che di epistole tanto erudite quanto noiose.

Anche perché, in mancanza di ciò, gli unici scenari predittivi che abbiamo sono due: il primo è la Grecia. La Grecia è l'avanguardia di ciò che potrebbe succedere alla Spagna, al Portogallo, all'Irlanda e a noi. Quindi, se voleste vedere l'evoluzione pratica di un disastro annunciato, cercate di seguire le notizie internazionali sulla Grecia dato che sui nostri giornali l'argomento non è considerato tanto "hot". L'altro scenario predittivo è quello di un Paese di cui nessuno parla perché a parte i geyser e Björk non è molto famoso: l'Islanda. Quasi nessuno sa che oggi, sabato 6 marzo 2010, in Islanda si vota un referendum per stabilire se il popolo ritenga giusto o meno rifondere il debito contratto verso Inghilterra e Olanda. Il governo è obbligato a farlo ma buona parte della popolazione pensa di non essere responsabile di un problema generato da addetti ai lavori finanziari. Se passasse il "no" il governo probabilmente crollerebbe e sul futuro non basterebbero più lettere ai giornali. Stay tuned.

3 commenti:

Anonimo ha detto...

Adorato Ciccio,tra la neve in marzo,l'otite bastarda da due settimane,i clienti che non pagano, i porno ormai noiosi e te che mi spieghi come e perchè ce lo abbiamo caldamente adagiato nel baugigi, spengo tutto e me ne vado a casa.
Se scivolo e mi esplodono tutti i femori come ai vecchi ti riterrò responsabile, ostia!!!
:)
G

otty ha detto...

Cavolo, G hai ragione. Per farmi perdonare ti citerò nel prox post. Sei onorato? Allora, stasera brodino caldo, copertina rimboccata, bacio sulla fronte e passa tutto. Forza, scorza dura d'uomo vero!

Anonimo ha detto...

Brodino??
Magari, prendo degli antibiotici lunghi un metro.
E mi chiedo a che servano, visto che sono sempre sordo lo stesso.
Mah..
G.