martedì 6 novembre 2012

Solo qualche parola per te

Educato è l'autunno
Nei piccoli freddi
Che graffiano il viso

Elegante è il tempo
Che cambia i colori
Senza fare rumore

Studio ancora
Perché mi piace

Studio ancora
Perché tu
Me lo lasci fare

Ed ogni tanto
Mi capita di sentire la musica
Ogni tanto l'arrivo del mattino

L'aiuto
È un mantello leggero

Dove non c'era nulla
Ora c'è qualcosa
Che amavo da tempo
E il cuore si muove
In modo minore
Perché la gioia
Non è solo nel sorriso

Tu questo lo sai bene

E mentre io cerco
In ciò che è lieve

Tu

Mi lasci
Essere
Felice

lunedì 5 novembre 2012

Panem et Sdegno

Un tempo si teneva buono il popolo facendolo divertire. Oggi, saturato il canale ludico per eccesso d'infiltrazione seriosa - mai visto niente di più noioso delle trasmissioni con i "professionisti" della cronaca calcistica - si preferisce battere nuovi terreni. Ed è in questa esplorazione di terre vergini che, voilà, si inciampa in una scoperta inattesa

Se vuoi evitare che la gente si arrabbi
Coltiva lo sdegno

Ed ecco, la sera, nel dopocena, ove i succhi gastrici dovrebbero servire ad altro, che si assiste al fiorire del programma di approfondimento politico.
Da bambino, ricordo che la tendenza era quella del dire il meno possibile, tacere, nascondere. Gli intrecci politici e i vizi privati erano cibo per pochi. Si respirava l'aria della "stanza dei bottoni", delle decisioni prese "ai piani alti" perché tu, comune mortale sempliciotto, non dovevi sapere. E dato che la politica si basa sul consenso...
Ma oggi è esattamente il contrario. Se vuoi che le persone non si arrabbino è sufficiente bombardarle di notizie "riservate", mettere tutto in piazza, sputargli in faccia che i loro soldi non solo vengono usati per costruire ospedali che marciranno vuoti o per costruire strade che non porteranno mai da nessuna parte, ma servono anche a qualcuno per comprare ostriche, case e puttane. 
Ti piace questo? No? E come si fa se non ti piace? Semplice: anziché tenerlo nascosto te lo raccontano ma non una volta, tante, tante volte. Sempre la stessa storia con le stesse persone che dicono la stessa cosa. Te lo sbattono in faccia a reti unificate ed intorno a loro, in studio, l'atmosfera sarà tranquilla e distaccata. Come se stessero parlando di qualcosa che non li riguarda, il presentatore ed i giornalisti faranno domande pacate, il pubblico ascolterà mansueto e gli ospiti, con garbo, risponderanno senza sottrarsi. Politicamente corretto. L'educazione prima di tutto.
Una cosa però è importante: lo spettatore deve maturare a casa una crescente sensazione di sdegno. Questa è la nuova droga che oltre a generare dipendenza ed essere spacciabile legalmente ha un altro fantastico effetto: lo sdegno prolungato disinnesca la rabbia. Ma non è pericoloso? Ma no! Pensa che bello: dare il piacere a milioni di telespettatori di poter esprimere giudizi sacrosanti e sempre condivisibili. Parleranno tutti di "ladri", di "scandali", diranno che è "intollerabile", che siamo "al limite". Lo diranno. In casa, in ufficio, al bar, eccoli lì incastrati nei loro tempi di vita ben scanditi. Formiche che si incontrano accidentalmente per scambiarsi qualche chimico segnale: sei mio amico o sei mio nemico? Con poca fatica - per carità! - si sentono dotti in pochi minuti e possono finalmente parlare con brillante sicumera di cose che non conoscono con un magnifico, incontenibile, divino e benedetto senso di SDEGNO! Questa è libertà! 
E non importa se nel tuo paese è possibile essere condannati e contemporaneamente rappresentare lo Stato, non importa se i risulati referendari sono carta da macero, non importa se i conflitti d'interesse sono la normalità e l'infrazione delle leggi è considerata peccato veniale se non chiaro segnale d'intelligenza. E non importa se il politico di turno che gode di privilegi infiniti in questo esatto istante mi sta spiegando dalla sua poltroncina quanto sia pieno di ingiustizie questo paese.
Tutto questo non conta perché poi, i fedeli telespettatori finiscono di lavorare, mangiano qualcosa, si fumano una sigaretta e si guardano ancora un po' di tv. Perché l'importante per loro è essere informati. Per altri l'importante è evitare che stacchino gli occhi da quel vetro luminoso.