martedì 1 marzo 2011

Perché i telefilm italiani sono così brutti?

Ultimamente, sui canali televisivi italiani, si nota un fiorire di telefilm e fiction home-made. Io non ho niente contro il prodotto italiano, anzi, visto che siamo pieni di Storia e storie da raccontare le sceneggiature non mancherebbero. In più siamo creativi, emozionali e, soprattutto, diversi perché un telefilm sulla quotidianità siciliana sarebbe diverso da uno sul vivere a Milano, a Torino o a Trento. E tutto questo è, secondo me, interessante e ricco di spunti potenziali.

Riflettevo su queste cose l'altra sera guardando una puntata di Cold Case, per chi non l'avesse mai visto è un telefilm americano su casi avvenuti nel passato e non ancora risolti. Cold Case è, a mio parere, un telefilm ben fatto. Le trame sono credibili, la fotografia è bella, gli attori ben caratterizzati e la colonna sonora sincronizzata con il mood delle scene. Poi penso ai telefilm italiani e mi viene in mente Un posto al sole, Un medico in famiglia, I Cesaroni e Capri. Con l'ultimo in modo particolare ho pensato ad ogni puntata che non si potesse fare peggio di così. Smentito sistematicamente.

Sento già pronta la critica: ma gli americani hanno budget stellari, noi no! Io non ho mai pensato che i soldi siano una condizione essenziale per fare un buon prodotto. Anzi, sono convinto che se dessero un budget stellare al regista di Capri si otterrebbe la stessa cosa ma con attori più famosi e qualche effetto speciale in più. Insomma, da una piccola schifezza si passerebbe ad una kolossal-schifezza. Quindi? Qual è il problema?

Non sono un addetto ai lavori ma ho notato alcune cose che non mi piacciono nei telefilm italiani e qui di seguito trovate l'elenco:
1. Gli attori:
- sono di chiara estrazione teatrale e lo si nota da certe esagerazioni nelle mimica, nei respiri e nelle intonazioni della voce. "Vorrei un caffè, grazie" diventa il Macbeth e fa obiettivamente un certo effetto.
- non sono di estrazione teatrale ma vorrebbero diventarlo. Come sopra ma con effetti ancora più divertenti nelle scene di impatto emotivo. "Perché mi fai questo!" con lacrima finta, sguardo da pesce pallato e voce monotonale stile robottino molisano.
- non sono di estrazione teatrale e non lo saranno mai. Un fulgido esempio è offerto da ciò che accade nella tenda berbera in Capri. Non sapete di cosa si tratti? Meglio così.
4. Le riprese: le scene dei telefilm italiani sono tipicamente statiche. L'ammorbante effetto teatrale si fa sentire anche qui perché si tende a far prevalere l'espressività - spesso mai pervenuta - dei volti. Raramente le riprese sono curiose o sorprendenti, raramente cercano di essere un po' più ricercate del riprendere due che parlano inquadrando un pezzo di schiena di uno ed il viso dell'altro. E' come se la regia si auto-censurasse a favore degli attori anziché formare tutt'uno con essi.
5. Le storie: in genere molto buoniste. C'è tanta famiglia ed alla fine tutto si risolve con il trionfo dell'ammmòre.
6. La colonna sonora: ma qualcosa di un po' più moderno no eh? Non è che smettendo di usare archi e pianoforti si commette peccato. Il genio umano ci ha regalato anche batterie, bassi e chitarre elettriche ed un po' più di sporcizia terrena ogni tanto sarebbe più d'impatto che il suono cherubinico di 'sti archi da pellegrinaggio spirituale.

Ho la sensazione che alla fine sia un problema di regia. Ci sono registi italiani di film - quelli che mi piacciono da questo punto di vista sono Virzì, Soldini e Di Gregorio - che riescono a mettere insieme attori con caratteristiche, età e storie professionali molto diverse e, nonostante ciò, si ha la sensazione che i film siano omogenei, credibili e gradevoli. I registi di telefilm, invece, mettendo insieme "materiale umano" diverso non riescono in questo intento ed il risultato è una somma (brutta) delle parti anziché un tutt'uno. Non è raro che negli USA molti telefilm siano belli anche perché dietro spesso c'è lo zampino di nomi come Spielberg, Scott o, in passato, Crichton ma secondo me c'è qualcosa di più. E' come se ci fosse un'idea più generale di telefilm ed il prodotto è, prima che ben fatto, ben progettato. Nessuno dà l'idea di essere lì perché prestato dal teatro o in attesa di fare cose più impegnate. E' lì perché sta facendo il telefilm e la cosa è talmente forte che molti attori saranno per sempre associati alla serie televisiva e non ai film fatti in seguito (da Fonzie ad Arnold fino a Fox Mulder e Dana Scully). Quindi mi sorge spontanea una domanda: ma con tutti i ricercatori italiani che vanno a specializzarsi all'estero, perché i registi e gli sceneggiatori di telefilm non si possono fare qualche annetto di studio fuori dall'Italia? Se poi in loro assenza non si girasse Capri 2... pazienza.