lunedì 25 gennaio 2010

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Corriere della Sera (25-01-10):
- Bevono l'acqua santa e finiscono 
in ospedale: 117 ricoverati in Siberia
- La prof: «Basta vita da precaria, mi do al porno»
- Non si presenta in tribunale, arrestato "Arnold"
- «Rottura tra Pitt e 
la Jolie? Tutto falso»
- Body scanner e protesi al seno: rischio privacy
- «American Idol», scartato e ammanettato
- Meteorite sfonda 
lo studio di due medici
- Eros e Michelle complici in tv 
Ritorno di fiamma?
- Un gioiello particolare: un insetto vivo
- Scandalo 
in Belgio, 
la Miss calpesta la bandiera

La Repubblica (25-01-10):
- Occhi e mani
 le parti del corpo
 più cantate
- "Possibile mandare a quel paese i vigili"
- Il vero Serpico fa l'eremita in una capanna
- Pista, in sella c'è Opee
 il cane che fa motocross
- F1, passione senza confini
 la Mercedes è di marmo
- Ape Car, show mondiale  
tre ruote sul ghiaccio
- Parigi, ultimo atto
 l'uomo è in gonna
- Eros e Michelle brivido in tv 
insieme ma solo per lo show
- "Io, Moretti e la ciabatta" 
in Darkroom c'è Santamaria
- Dior in contro tendenza
 lo stile è da funeral party
- Vendetta dell'amante tradita
 i manifesti a Times Square
- Raro, giovane e vanitoso il lupo appenninico si fa fotografare

venerdì 1 gennaio 2010

Forti e gentili


Il purista mi dice "ma questo non è un torrone!". E' vero ragazzo: questo non è un torrone. Questa è una piccola opera d'arte. Il torrone Nurzia si trova sotto due differenti marchi: Le Sorelle Nurzia ed I Fratelli Nurzia. Cosa sia successo in famiglia non l'ho mai capito. Quello che so è che i sapori sono leggermente diversi ma il concetto, la produzione e lo stile sono pressoché identici: due sottili ostie semitrasparenti a contenere il cuore di una pasta morbida al cacao puro e nocciole.

Per chi non lo sapesse, questa bontà è prodotta a L'Aquila. L'Aquila era una bellissima città abruzzese che una notte di qualche mese fa è stata svegliata dal rumore dei muri delle case che si aprivano come cerniere lampo. In pochi minuti, l'ordine, la bellezza e l'armonia è diventata maceria e morte. Ciò che l'Uomo aveva ideato, disegnato, progettato, costruito, cesellato, impreziosito centinaia di anni fa è tornato al suo stadio primario. Polvere. Ma gli abruzzesi sono gente forte, gentile e, soprattutto, dignitosa. Niente sceneggiate per il pubblico pagante. Niente dolore da baraccone. Niente illusioni a basso costo. Da queste parti non c'è pane per i denti affilati della televisione.

I mesi passano ed arriva Natale 2009. L'Aquila è ancora lì, anzi è ancora non lì. Ma gli Aquilani ci sono, eccome se ci sono. Un terremoto? Basta forse un terremoto terribile e devastante per contenere la forza di conservazione di una tradizione? Ma non scherziamo. E la produzione riparte. Esattamente come prima, niente spot, niente proclami. Ma se lo vuoi lo devi cercare.

Sono a Singapore seduto al tavolo da pranzo. Per la trentottesima volta in trentotto anni, mi ritrovo ancora a scorrere il dito sulle lettere liberty in rilievo della piccola scatola gialla. Casa fondata nel 1835...