domenica 27 aprile 2008

Il fiore di un attimo


L'acqua si tinse del colore dell'inchiostro
Ed il sentire si confuse con un po' di umidità
Le piccole mosche arrivarono di notte
Cercavano distrazione per iniettare nero umore
Raffinato è il macchinario, indifesa la delicatezza
Senza far rumore sfruttano la stanchezza
Volano indisturbate nella mente di velluto
E ciò che fai diventa ciò che non vorresti fare
Ciò che mangi ciò che non vorresti mangiare
Ciò che dici ciò che non vorresti dire
Spostai l'attenzione sulla mia mano che afferrava un libro
L'alibi è la scusa di una scusa
La stretta tra la bocca dello stomaco e il diaframma
E mi accorsi di me
Mi accorsi di te
Io non ho mai regalato fiori
La mano afferra il libro ma non lo comprerà
Questa sera ho petali arancioni per te
Lascio che accada
E servo cibo insipido alla rabbia
Il tuono non è il temporale
E la pioggia mi servirà per tenerti abbracciata più forte di così
Naturale come il respiro, le dita e il suono del cuore
C'è tutto il tuo sguardo nel tuo guardare
E mi addormento così
Mettendo il naso nel tuo orecchio

domenica 20 aprile 2008

Appunti psicoacustici #2

Cosa: Reckoner, Radiohead
Dove: Milano, Parco Nord
Quando: Martedì, ore 9.40, Aprile
Note: Piove sui vetri, le macchine sollevano acqua, sfumature di umidità, un ciclista pedala senza tenere le mani sul manubrio, il punto che collega la ruota al semiasse, non sembra luce solare, non sembra rumore

lunedì 14 aprile 2008

Buon Giorno

Le tende vestono di bianco il vento
come latte al sole del mattino.
Il sacro è in una tazza,
in un biscotto,
la goccia in un bicchiere.
Frutta gialla in succo,
petali di cereale,
fermenti in latino
e miscele colombiane.
Ciò che mangio
proviene dalla Storia.
La tavola è una meraviglia
e 'Buongiorno!'
dicono gli occhi
allo sbocciare del tuo sorriso.
Altrove non esiste,
e ciò che ho è qui.
Metto in frigo le cose colorate
e vedo le ossa piccole della mano
illuminate.