giovedì 19 agosto 2010

I Modà raccontano una storia tesa

Sicuramente c'è del misterioso e dell'incomprensibile in alcuni fenomeni. Uno tra questi è stato il singolare ed inspiegabile evento di questa estate per cui sintonizzandosi su una stazione radio qualunque in una fascia oraria qualunque di una regione italiana qualunque il risultato era sempre lo stesso: un'irreversibile e progressivo trito di maroni prodotto dai Modà. La canzone ti sorprende subito con un tocco di novità: il tic tac di un orologio. E vabbè, ma ecco che dopo poco parte la voce che, sulle sforzate tonalità di una stitichezza da ricovero, inizia a raccontare una storia travagliata. Eh si, la storia è tesa: lui è un fattore lucano e lei un'ecologista senza pregiudizi. Preoccupata del consumo energetico preferisce avere rapporti sessuali al buio. Purtroppo lui non è interessato all'ecologismo e la storia fatica a decollare. Pochi argomenti in comune e scarso dialogo fanno regredire la coppia a stadio neanderthaliano dove "sgrunt!" vuol dire proprio "sgrunt!". Il linguaggio impoverito porta alla comunicazione non verbale fatta di graffi e morsi. E che cavolo, tienile spenta 'sta luce no!? La storia prosegue senza possibilità di soluzione. Le mazzate sono tante e tutto per una abat-jour. Lei se ne va ma dopo quattro mesi torna per capire se si può passare al fotovoltaico. Niente. Nisba. Lui non ne vuole sapere. In un crescendo di emozioni forti la musica porta all'epilogo: un lampo, un tuono, bela una capra, è passato così poco e lui resta da solo. Tié, ti sta bene. Cosa avevi in comune tu con un'ecologista? Hai voluto fare di testa tua? Niente pannelli? Niente riciclaggio? Nemmeno una paletta eolica? Così impari.