mercoledì 23 luglio 2008

Liquame


Qui tetigerit picem inquinabitur ab ea
Chi toccherà la pece ne rimarrà imbrattato


Guardare e non toccare.
Liquame che sporca le mani e le pareti.
Non sentite l'odore?
Vestiti senza gusto,
sorrisi senza luce,
invecchiare è un dramma
per chi sa di essere già morto.
L'età sui vostri volti
è a ricordar che il tempo
non è per chi ha sprecato il tempo.
Cosa raccontate allo specchio?
Del mediocre e del timoroso?
Dell'ansia di assomigliare?
Di ciò che non avete perché non lo meritate?
La grazia sfugge alla miseria umana
perché ciò che è leggero
altro non chiede alla vita.
A voi restano i sorrisi dei falsi e degli stolti,
l'amicizia del vostro assassino,
l'amore del vostro carnefice
e la tristezza che ogni giorno soffia
più forte sulle spalle.
Io vi guardo e non vi tocco
tristi ippopotami d'etoile,
piccole iene e cerimoniose ballerine.
Ritti su due zampe gioite
alla carezza del padrone
ed io vi guardo e non vi tocco
perché mi servite così,
miserabili,
perenne monito
per tutto ciò che non sarò mai.

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