venerdì 16 maggio 2008

Le inchieste di Ambra

E' sempre un po' deprimente vedere come nel nostro Paese il genere "inchiesta" sia davvero un genere per pochi. Ci sono persone che hanno scritto articoli di approfondimento talmente utili alla conoscenza di tutti che sono state uccise. Altre, a causa della loro chiarezza e puntualità hanno perso il posto di lavoro. Ma come dicevo, il genere è per pochi ed oggi, in Italia, di vere inchieste non se ne leggono molte. Stavo pensando a questa cosa quando ho letto un articolo apparso sul Corriere della Sera il 28 aprile. Niente di tremendo. Niente mafia o corruzione. Solo un piccolo ma - in termini di metodo - illuminante articolo sui rave. Il fatto che l'argomento non sia di quelli pericolosi non giustifica, a mio parere, né l'imprecisione di chi scrive né la disattenzione di chi legge. Anzi. E' un'aggravante: proprio perché il giornalista in questi casi non sta rischiando nulla potrebbe anche impegnarsi un poco di più e magari scrivere la cronaca puntuale e non grottesca di una sua esperienza. Ambra Craighiero, autrice del suddetto articolo, parte cauta. Si avvicina con passo felpato all'argomento con un titolino delicato delicato: "Dentro un rave illegale, dall'sms alle anfetamine. Ecco cosa accade". Wow! Qui non si scherza. Questa è roba che scotta, ragazzi. L'Ambra, sprezzante del pericolo, si è "infiltrata" in un selvaggio bosco tra Alzate Brianza e Cantù a caccia di rave "a base di musica techno". Niente di meno! Ma non basta: "Per confonderci abbiamo indossato la felpa con il cappuccio in stile 'Paranoik Park' e ci siamo introdotti tra alcuni ragazzi diretti al party segreto". Questo è vero giornalismo d'assalto: l'Ambra è entrata in contatto con i temibili ragazzi del party segreto e - mi sciolgo dall'ammirazione - s'è comprata pure la felpina. E poi "Raggiungiamo a fatica il luogo nascosto (...) Centinaia di ragazzi con il cappuccio della felpa sopra la nuca ballano a due dita dalle casse e dai diffusori di techno." Daje co' ste felpe...però una cosa non l'ho capita: che differenza c'è tra casse e diffusori techno? E poi deduco che dalle casse non esce techno...quindi dai diffusori esce techno e dalle casse no...ma che cavolo di casino c'era quella notte tra Alzate Brianza e Cantù?. Bah. Ahò, questa sta a documentà, la fai finì o no?! "Lo faranno per ore senza staccarsi mai, sotto l'effetto dell'ectasy o della anfetamina che dura anche 12 ore. Qui, la droga di ogni genere si consuma ritualmente: in coppia, a gruppi, da soli. Sono quasi le 3 di notte e qualcuno cerca di scaldarsi con i due fuochi accesi per affrontare il freddo che è ancora proibitivo." Quindi ricapitoliamo: centinaia di ragazzi felpa-dotati pieni di ecstasy stanno in condizioni da Campagna di Russia mentre ascoltano musica vicino a diffusori che trasmettono techno e le casse emettono non si sa che. Ma ecco il finale lirico: "Alle 4 il cielo era stellato, molti di loro erano stesi per terra." Sai com'è Ambra...alle 4...un po' di sonno magari...no? Ora la mia domanda è: ma questo articolo perché è stato pubblicato? Perché se questa fosse cronaca dovrebbe quantomeno essere obiettiva e lasciare al lettore un margine di giudizio. Ma dicendomi che questi ragazzi partecipano a rave illegali sfondandosi le orecchie e riempiendosi tutti quanti allegramente di droga in mezzo al fango che idea mi posso fare? Se l'articolo non mi facesse così ridere potrebbe sembrarmi lievemente di parte. E magari mi potrebbe anche far sorgere il sospetto che sia un articolo che non deve informare ma generare un'idea preconfezionata in chi legge. Tanto è facile no? Gli ingredienti ci sono tutti: il bosco di notte, l'illegalità, l'alcol, la droga e la musica che pompa ad alto volume. E poi è così comodo scriverci sopra un pezzo: essendo nel bosco o in fabbriche dismesse non si rischiano fastidiose querele dai titolari di locali alla moda; non essendo autorizzati da carte bollate e permessi comunali i rave si possono definire tranquillamente "illegali" che fa sempre il suo effetto; non essendo frequentati da politici non c'è rischio e si può tranquillamente scrivere qualsiasi cosa che tanto nessuno protesterà in modo rumoroso. Ma si dài Ambra, spariamo sui ravers, la nuova frontiera dell'inchiesta italiana. Tanto non ci sentono più a forza di stare "a due dita dalle casse e dai diffusori di techno".

- Articolo completo
- Foto (pronti per roba veramente impressionante?)

2 commenti:

Andrea ha detto...

Veramente impressionante la nullità dell'articolo. Ma per gente di CL questa è roba grossa...

otty ha detto...

Sai qual è il problema? Che molte persone si fanno un'opinione usando la testa di un giornalista. Se questo articolo fosse stato pieno di falsità si sarebbe potuta invocare almeno la buona fede del lettore ma obiettivamente questo è un articolo, a mio parere, ridicolo. Hai visto le foto? Hai letto le frasi topiche? Sembra scritto per impressionare un popolo di candidi bovini (...le mucche c'entrano sempre) che, ruminando innocenti tutto il giorno, non sono ancora pronti per cotanta scandalosa intensità. Ma per fortuna che qualcuno, con sprezzo del pericolo, visita per noi il terribile mondo dei temibili ravers!