venerdì 14 dicembre 2007

Supermarket

Mi piace spingere il carrello nei supermercati. E' più forte di me. Se non ho il carrello mi viene voglia di spingere il carrello di qualcun'altro. E poi trovo geniale il sedile per il bambino che appare dal nulla come per magia. E' talmente essenziale come idea che esiste da quando ero piccolo e non è mai stata modificata. Non sono mai cambiati nemmeno i colori dei seggiolini: sempre arancioni o rossi, mai verdi o gialli o azzurri. Poi mi piace guardare i banchi della gastronomia con tutti quei salumi riposti sugli scaffali di legno. Mi piacciono meno i settori di caccia e pesca e quelli di elettronica dove ci sono pareti di televisori tutti sintonizzati sullo stesso canale. Lì mi viene un po' d'ansia. Ma se devo essere sincero, c'è un luogo del supermercato che odio. Un luogo dove regredisco allo stato rettile, divento competitivo e immancabilmente perdo la battaglia. Questo luogo è... la cassa. Eppure mi piace mettere le cose sul nastro trasportatore - tranne le bottiglie, che mi ostino a mettere in verticale e poi mi prendo un accidente ad ogni scossone - e vederle scorrere. Ma non divaghiamo. La vera ragione della mia ansia da cassa è legata ad una fase molto precisa: il riempimento sacchetti. Allora, io ho un ciuffo di sacchetti in mano e aspetto in fondo alla cassa che arrivino tutte le cose che ho comprato. Prima di tutto cerco di aprire il sacchetto ma i due malefici lembi di plastica restano bene attaccati tra loro. Una volta mi è venuta la brillante idea di soffiarci sopra per separarli ma dopo un po' sembravo un matto che cercava di gonfiare un sacchetto dell'Esselunga. Ma il riempimento è per me davvero la fase critica. Quando cominciano ad arrivare le cose dallo scivolo della cassa io cerco di imbustarle alla massima velocità e questo porta a due conseguenze spiacevoli. La prima è che non riesco mai ad impostare una gerarchia e le cose più delicate mi finiscono immancabilmente sotto quelle più pesanti e le bottiglie e i detersivi restano fuori perché non hanno più spazio. La seconda però è la peggiore: la cinica cassiera quando vede che io aumento la velocità di imbustamento si adegua ed aumenta anche lei la velocità di passaggio dei prodotti sulla fotocellula. E che cavolo, già sono incasinato con ragionamenti di incastri contro natura tra sottaceti e dentifricio e questa fattucchiera in divisa mi spara fuori nell'unità di tempo tutta questa roba?! Il risultato finale è che il mio scivolo è popolato da prodotti di ogni genere, la coda di persone che attende il proprio turno segue ogni mio movimento con attenzione e quella sadica di una cassiera mi fa lo sguardo tipo "sono stata più veloce io" e mi dice "faccia un po' di spazio, prego". E dove lo faccio lo spazio se mi hai sparso la roba ovunque che sembra sia scoppiata una bomba con tutto 'sto casino?! E poi, a mie spese, ho imparato che il dramma è sempre in agguato: ci sono delle bastardissime confezioni di plastica che agli angoli sono taglienti come rasoi e quando le metti nel sacchetto lo aprono in due. Ovviamente te ne accorgi solo alla fine quando le cose cominciano ad uscire di lato... a volte anche fuori dal supermercato, sul marciapiede. Allora mi sono detto, ma è tanto difficile sostituire le cassiere con delle macchine: tu metti le cose nella macchina e questa si occupa della lettura del codice a barre, dell'imbustamento e del pagamento via bancomat. Metti dentro oggetti ed escono ordinate buste già piene. Che bellezza! Allora questa sera per scrivere questo post sono andato a fare la spesa e arrivato alla cassa ho pensato adesso sto il più attento possibile per notare ogni singolo particolare, ogni singolo gesto. E la ragazza alla cassa che ti fa? In tanti anni di onorata incapacità di imbustamento non mi era mai successo. Questa mi guarda, mi fa un sorrisone e mi dice: "vuoi che i sacchetti te li riempia io?". Nooooooooooooo, e non mi devi dire così proprio questa sera che volevo dimostrare il sadismo della cassiera!! Porca vacca, in un attimo mi ha fatto tre sacchetti perfetti, un piccolo capolavoro di ingegneria strutturistica. E stavano pure in piedi da soli mentre i miei si afflosciano e mi rotola fuori sempre una bottiglia. Vabbè va, diciamo che le cassiere servono ancora. Quantomeno a sorprendermi.

6 commenti:

valentina ha detto...

Anche io detesto la cassa. Soprattutto quando dietro di te c'è un signore precipitoso che ti fa lo sguardo killer se ci metti due secondi in più a separare i sacchetti (e avendo le unghie rosicchiate fino all'osso ce ne metto più di due).

Oggi mi tocca comprare le ultime cose e dato che siamo al 24...augurami buona fortuna!

Ciao Otty, Buon Natale e occhio al carbone! (mi sa che io ne riceverò un po'...)

Vale

otty ha detto...

Ma grazie Vale! Per il carbone non ti preoccupare che è sempre bello riceverlo: vuol dire che prima c'è stato il fuoco...eh eh. Auguroni anche a te. Scusa se in ritardo ma in questo periodo sono poco connesso...e felice.

Anonimo ha detto...

ehi..ho una bella notizia x tutti coloro che hanno vissuto più di una volta l'incubo della cassa..sì sì..siamo in tanti..e xciò qualcuno ha pensato a noi..finalmente esistono le casse fai da te..dove nessuno ti mette fretta..e la busta è già posizionata aperta(per facilitare lo "striscio-imbustamento")..io l'ho provata..e credetemi..ogni tic da acquisti è scomparso..e con questa notizia auguro vi auguro un buon buon anno in anticipo..e per la spesa del cenone..sapete che cassa cercare..

Andrea ha detto...

http://www.shoppingcartabuse.com/news/stories/2002/super-trolley/

By the way...
Io a carrefour uso sempre la cassa automatica. Che è un nastro dove appoggi i prodotti che passi al codice a barre... è interessante ch eil nastro pesa il prodotto per verificare che corrisponda a quello che è passato al lettore e non lo freghi...

Anonimo ha detto...

Ricordo quasi con nostalgia le mitiche, attempate, superdecorate cassiere dell'Esselunga di via Feltre.Quelle che mentre passano i prodotti sul nastro si voltano a chiaccherare con la cassiera vicina, si raccontano pettegolezzi sfiziosi, o si complimentano a vicenda per la capigliatura a tenuta stagna, e tu te ne stai li', che quasi vorresti riuscire simpatico, entrare nelle lore grazie con un sorriso, un'occhiatina complice, magari un parere, in fondo lo hai notato anche tu che il supervisore del banco salumi si e' comprato un parrucchino nuovo.. e invece nulla, non uno sguardo, nemmeno quando mostri la tua straordinaria abilita' di insacchettamento, nemmeno quando paghi con le monetine precise precise che non serve resto! Eh si, sono una razza superiore, donne davvero fenomenali, mica schiappette tutto profumo e unghie dipinte!
Ricordo pure una sera in cui arrivai alla cassa con un etto di prosciutto cotto e una baguette, e la cassiera mi guardo' con fare divertito e disse " ci facciamo uno sfilatino eh?!". Ne rimasi talmente colpita che ancora oggi quando compro tre pacchetti di patatine e quattro lattine di birra mi sento in dovere di gistificarmi 'sa, questa sera vado ad un party!'.

otty ha detto...

...già, la cassiera-commentante. Quello è il momento più pericoloso. Subdola e tentatrice, con agile manovra distraente vi toglie concentrazione mentre siete lì con le mani sudate aggrovigliate nel sacchetto. Non cascateci ragazzi. Certo che se poi vi presentate alla cassa con una confezione famiglia di profilattici rinforzati, ritardanti per lei e stimolanti per lui, al gusto di fragola ma di colore marrone...bè, sono affari vostri e non avrete la mia solidarietà. Giammai!