mercoledì 26 dicembre 2007

Il bambino con il cervello al posto del cuore

Tra i medici di turno
il caso destò scalpore,
quel giorno nacque il bambino
con il cervello al posto del cuore.

Il primario borbottava
ed ai suoi occhi non credeva,
il bambino era normale
ma guardava tutti e non piangeva.

Gli anni passarono
senza grandi turbamenti
ma verso i diciott'anni
si manifestarono strani comportamenti.

Delle persone giudicava
il modo di vestire,
la visione delle cose,
la voglia di scoprire.

Della musica studiava
la vita dell'autore
così da poter sembrare
un fine conoscitore.

Del matrimonio lo preoccupava
il progetto e l'organizzazione,
la forma dei rubinetti,
le tovaglie per la colazione.

Del lavoro non pensava
al piacere personale
come se in quelle otto ore
l'uomo diventasse un animale.

Di Dio si fece un'idea
davvero particolare,
lo immaginava in cielo o chiuso in chiesa
sempre pronto a giudicare.

La sua logica stringente
lo convinse a teorizzare
che a Dio interessi il rito
e non il ridere o il danzare.

Questi discorsi tra la gente
destavano clamore.
Che volete, dopotutto era un ragazzo
col cervello al posto del cuore.

Ma un giorno una ragazza
gli accarezzò la mano
e lui sentì il calore delicato
di tutto ciò che è umano.

Il senso del sentire,
dell'iride il colore,
la curva della nuca
e di una lacrima il sapore.

E fu di nuovo il cielo, la neve,
la pioggia e il mare,
le cose che restano uguali
perché tu possa cambiare.

E d'un tratto si svegliò
in una notte silenziosa
abbracciato a quella ragazza
bella più della rosa più preziosa.

Capì che era solo un sogno
e non doveva aver timore.
Chi può vivere un solo giorno
con il cervello al posto del cuore?

E alla luce di quell'alba
restò a guardarle il viso,
le baciò una spalla e lei
gli regalò un sorriso.

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