lunedì 31 maggio 2010

Le Grandi Scoperte

Giusto una riflessione. Ieri, il Governatore della Banca d'Italia Mario Draghi ha detto che "Gli evasori fiscali sono tra i responsabili della macelleria sociale in Italia", che "Tra il 2005 e il 2008 il 30% della base imponibile dell'iva è stato evaso: in termini di gettito sono oltre 30 miliardi l'anno, 2 punti di pil" e conclude che "L'evasione è un freno alla crescita perché richiede tasse più elevate per chi le paga". Sgomento in sala. Gli industriali presenti, colti da sincero sdegno, vergano nervosi sui loro blocchi la tremendissima parola: "evasione". Che scandalo! Che scempio! In Italia esiste questa roba chiamata "evasione"?!
L'altro ieri, il Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi ha detto che "Il costo dello Stato non è più sostenibile". Sgomento nella macchina statale. Ma come? In un mercato del lavoro dove il co.co.pro (pure laureato, mannaggia a lui!) è il contratto standard, è possibile che ora i riflettori si accendano su umili mega-stipendiati con lavoro a tempo indeterminato?

Ma niente paura perché a tempo di record abbiamo messo in piedi una manovrina mica male che gli inglesi (che "Giravano nudi a caccia di marmotte quando noi già s'uccideva Giulio Cesare", C. Guzzanti) ci invidiano. Sorge spontanea una domanda: visto che ci mettono così poco a stilare manovre coi fiocchi e visto che bastava informarsi non in tv per capire cosa stesse succedendo realmente all'economia italiana e mondiale, perché non l'hanno fatta prima?

In questo clima di surreale orgoglio italico, che si vanta delle toppe e non del vestito, non so se sentirmi maschiamente fiero o un tantino preso per il .ul. (consonante = c, vocale = o).

mercoledì 12 maggio 2010

Sempre loro...

Una delle cose belle di un blog sono i suoi lettori. Una delle cose belle dei lettori di un blog è che partecipano al blog. Uno dei più attenti lettori del mio blog è Moreno (aka Emmecola) che dopo aver partecipato ad un indimenticabile sketch di Otty&Fede, dopo avermi aiutato nella stesura di una statistica sulla non casualità del ripieno dei tramezzini nei supermercati, dopo avermi assecondato e stimolato nello sviluppo di un'innumerevole quantità di idee che invaderanno il mercato nei prossimi anni (ovviamente senza di noi come brevettatori) e dopo aver vissuto la magia di un anno di tesi a base di filosofia, cucina, musica, scienza e storie vere, ecco che mi invia un interessante articolo:



A' rieccole. Silenziose e infide si fingono interessanti agli occhi degli ingenui ricercatori. Questi pantagruelici quadrupedi sono riusciti a dissimulare - con spocchia e fastidiosa vanità - comportamenti degni di sistemi organizzati. Ma diamine, il solo fatto di passare gioiosi in auto e vedere queste cattedrali bovine in piedi ruminanti o squadernate senza grazia al suolo non significa certo che siano assimilabili a sistemi biologici ben più degni d'interesse quali api e formiche! E' vero che la matematica soggiacente al modello non sembra delle più raffinate - e ci mancherebbe pure! - ma il solo fatto di consumare prezioso glucosio per attivare funzioni cognitive atte all'elaborazione di un modello matematico che spieghi il perché di un comportamento che è solo un segnale di evidente fannullona mollezza non è giustificabile.
Gli autori, argutamente, notano che questi insidiosi mammiferi o stanno tutti in piedi o stanno tutti distesi e, per questo, ne ricavano un segnale di organizzazione. E già qui mi vien da chiedere è forse intelligente un animale che vive in questo modo? Ma gli stessi autori giungono ad una conclusione ancora più sorprendente: "Happy cows tend to copy each other". E qui non sono d'accordo. Copiare a volte è una scelta volontaria (= forma d'intelligenza) altre volte è una necessità (= segnale di non grande intelligenza). Secondo voi, felicità a parte, questi mammiferi chiamati "mucche" stanno nella prima o nella seconda categoria?
Io so la risposta...

lunedì 10 maggio 2010

Brindisi!

Notato come la Grecia sia sparita dai titoli dei giornali? Notata l'euforia? Sembra che tutto sia tornato normale. Le foto appiccicate accanto ai titoloni sono di gente sorridente davanti a trend positivi e la terminologia usa termini come "record", "brindisi", "avanti tutta". Vedendo tutta questa gioia verrebbe voglia pure a me di levare il calice ma poi mi chiedo a cosa stiamo brindando?

Siamo nel pieno di una crisi di dimensioni storiche che venti giorni fa tutti chiamavano recovery.
L'Europa sembra esistere solo perché esiste l'Euro che però bisogna sostenere sennò morirebbe.
Le borse mostrano strani crolli e recuperi nell'arco di dieci minuti e la scusa è che un operatore ha sbagliato a schiacciare un tasto.
Le proiezioni macro-economiche sono tutto tranne che entusiasmanti.
E gran finale...mettiamo sul piatto 750 miliardi di euro per evitare il fallimento di interi Stati. Da dove verranno questi soldi non è ben chiaro ed è interessante ricordare che prima di tirare fuori quella "misera" trentina di miliardi per salvare la Grecia è stato necessario attendere il rischio reale che l'Euro collassasse. Il mio sospetto è che sia solo una manovra anti-speculativa e forse neanche tanto utile visto che, mentre scrivo, l'Euro è a 1.272 sul Dollaro.
Ma tutto verrà fuori tra un po', quando i brindisi saranno finiti e i fumi dell'alcol svaniti.

Io, nel frattempo, continuo a leggermi notizie sulla Grecia e sul mondo reale.