domenica 13 febbraio 2011

La tecnica del "Dito Medio"

In un post precedente, cari lettori, abbiamo trattato diffusamente la tecnica dialettica denominata "I problemi sono altri". In breve, per chi non ne fosse ancora edotto, tale tecnica è semplice ed efficace poiché permette a chi non ha la più pallida idea di quali siano i problemi di smarcarsi con eleganza qualunquista ed ottenere il consenso di chi come lui - in genere la maggioranza - non sa di che cosa si stia parlando. Ignoranti sì, ma con dignità. Dal punto di vista pratico, la tecnica si applica durante una concitata discussione tuonando, ad esempio, un virile "Insomma! I problemi degli italiani non sono questi!". E' importante notare che la tecnica dev'essere applicata con intensa mimica d'insofferenza, occhi sgranati e tono grave perché più si esprime intensità emotiva e più si dimostra quanto l'argomento ci stia a cuore. Per evitare poi che qualcuno - sempre più raro, ad onor del vero - vi chieda conto di quali siano questi problemi, sciorinate prontamente una lista di luoghi comuni quali "Il lavoro, i figli, le tasse, il costo della vita!" e via dicendo. Se proprio voleste essere tranquilli non lesinate il potente "E ti sembra poco tutto questo?". In alternativa, ma solo in contesti più popolari quali piazze e bar, può bastare un perentorio "E non mi fate dire altro!".

Oggi parleremo di un'altra tecnica che però, lo dico subito, è di livello avanzato. Tale tecnica è detta del "Dito Medio" che, a differenza della precedente, richiede un certo studio ed è spesso attuata in ambienti televisivi. Passiamo dunque alla pratica. La tecnica del Dito Medio prevede essenzialmente cinque fasi:
Fase 1. Ci si mostra impeccabili e compunti. Con educata grazia si saluta il presentatore ed il pubblico e si assume una posizione tipica da monarca attendendo la domanda.
Fase 2. Si inizia una sottile nonché fastidiosa opera di disturbo verso chi sta parlando. Si lanciano suoni (tipo "Bah!") o brevi frasi (tipo "Ma dai!") nei punti salienti del concetto espresso in modo da non farlo percepire completamente all'ascoltatore.
Fase 3. La fase di disturbo cresce. Si sovrappone voce su voce con lunghi periodi tuonanti ma incomprensibili che fanno riferimento a concetti elevati e da cui emergono parole chiave come "Libertà!", "Diritto!", "Democrazia!". Non dimenticate di condire il tutto con espressione e gestualità teatrale, snocciolate numeri e statistiche - tanto nessuno le controllerà - e minacciate sempre di metter mano a fantomatici documenti, testi di leggi, archivi storici che portate in una borsa. Tali documenti devono presentare segni di evidenziatore ed usura evidente così da risultare carte minuziosamente studiate.
Fase 4. L'esplosione si fa incontenibile. Urlando frasi che somigliano a dichiarazioni di guerra, offendendo presentatore, regista, autori e pubblico rei di aver sovvertito le regole democratiche di una corretta informazione ed aver costruito ad arte una trappola mediatica degna dei regimi più autoritari, vi alzate e sciabolate in aria un vigoroso dito medio appellandovi al popolo onesto e silenzioso che paga per subire tale ignominia.
Fase 5. Abbandonate lo studio con passo deciso ed espressione risoluta. La severità delle movenze non deve tradire resa bensì severa scelta di un duro ma inevitabile, retto e coerente esilio.

In molti pensano che la tecnica del Dito Medio venga utilizzata per generare confusione e non permettere all'interlocutore di esprimere con chiarezza il proprio pensiero. Nulla di più sbagliato. Tale tecnica annichilisce sì il civile interlocutore, tuttavia questo è solo un effetto secondario. Il vero target, infatti, non è chi c'è nello studio bensì il pubblico a casa. La continua interruzione sguaiata e a voce alta è per il cervello umano stancante e fastidiosa. L'effetto estenuante è fondamentale perché, seppur interessati all'argomento, si abbandona la trasmissione per l'impossibilità di resistere alla sensazione sgradevole e la stessa sensazione ci accompagnerà tutte le volte che vedremo l'autore di tale tecnica in altre trasmissioni. Risultato: per un meccanismo banalmente associativo, si comincerà a provare insofferenza prima verso la persona e poi verso l'argomento. A differenza, dunque, della tecnica "I problemi sono altri", la tecnica del Dito Medio è solo in apparenza più volgare ma in realtà è molto raffinata. Non rappresenta, infatti, un'elegante fuga con ricerca di consenso, bensì un metodo per creare antipatia ed insofferenza verso uno specifico argomento con l'intento di evitarne l'approfondimento e sviarne l'attenzione. Quando si riscontrano nella popolazione segnali di saturazione con innesco della prima tecnica - "Basta! I problemi degli italiani non sono questi!" - significa che la tecnica del Dito Medio sta funzionando perfettamente.