domenica 7 dicembre 2008

Pornografia #1

In questo momento sto guardando la tv. Sono le 9.57 del 5 dicembre e Rai Uno sta trasmettendo Uno Mattina. Hanno appena mandato un servizio sulla ThyssenKrupp perché in questi giorni cade l'anniversario dell'incendio a causa del quale sono morte 7 persone. Mentre sullo sfondo scorrono immagini drammatiche, pareti carbonizzate e pompieri che cercano di spegnere un fuoco che inghiotte tutto, sul video scorrono le frasi che i parenti, le fidanzate, gli amici hanno dedicato alle vittime. Frasi semplici e mi sorprende vedere come i clamori e la retorica televisiva si sciolgano come neve al sole quando la realtà tragica piomba nel tuo mondo.
Ma passa una frazione di secondo. Un battito di ciglia. Nessun avvertimento. E d'improvviso le frasi semplici che scorrono sul video diventano una sigla colorata dove da un cappello a cilindro esce la scritta "Mazza Bubù", uno spettacolo di varietà di qualche anno fa. Resto a guardare e non capisco cosa stia succedendo. Il senso di straniamento è totale e cerco di darmi una spiegazione: un errore nel montaggio, una distrazione del regista un cavolo di qualcosa che spieghi il passagio dal ricordo di persone che sono morte bruciando alla celebrazione di un allegro varietà. Attendo il ritorno in studio - qualcuno finalmente spiegherà cosa sta succedendo, no? - ed ecco che i conduttori che avevano presentato il servizio sulla ThyessenKrupp già sono seduti accanto all'ospite di turno che, sorridente, racconta gustosi aneddoti sui protagonisti dell'avanspettacolo italiano.
Come nulla fosse.
Come nulla è.

Molto spesso si sente parlare di "volgarità televisiva", si organizzano dibattiti per stabilire quanto nudo e quante parolacce possa contenere un reality e si scrivono interpellanze parlamentari per chiedere quanto una vignetta sia blasfema. Ma il passare in un istante da immagini drammatiche di persone che sono morte davvero alla sigla di un varietà, il passare da un servizio che documenta una tragedia avvenuta nel nostro mondo reale alla celebrazione di un nulla colorato senza nemmeno l'eleganza di uno stacco, un buio, un annuncio. Tutto questo cos'è? E' sufficientemente "volgare"? E' sufficientemente "blasfemo"?
Il fatto che quotidianamente in televisione si passi dalle immagini di corpi straziati da una bomba all'ultima collezione autunno-inverno, da uno stupro di gruppo al calciomercato, da un agguato di camorra ai regali di Natale non offende nessuno? Questa è "l'informazione completa e puntuale". Con l'illusione di sapere tutto ci si abitua a non sentire più nulla. Onnivori voraci di cibo e stati d'animo. Più si passa dall'orrore al comico e più sembra che qualcosa nella giornata sia accaduto.

Finché non accade a te.

E per un attimo, un solo attimo, senti che c'è qualcosa di profondamente sporco e sbagliato.

Quello che sta parlando di te non sa niente di te.
Quello che sta parlando di te non sente niente per te.



...ma non vi danno un po' di dispiacere
quei corpi in terra senza più calore?

(Franco Battiato, Povera patria)